La passione dice, la passione. Ma che cos’è la “passione”? Difficile descriverla, ma ci proverò lo stesso.
Passione è lavorare quaranta ore a settimana e correre a fare le prove fino alle undici di sera. Passare l’ultimo weekend che avevi per riposarti, a Parigi, per vedere una mostra sulla rivoluzione francese e continuare così le tue ricerche (che non si arresteranno mai). Svegliarsi alle 4 di mattina e prendere un aereo portandoti dietro 30 chili di costumi (tra cui quello del Duca D’Orléans sotto braccio che da solo pesa 4 chili e mezzo).
Lavorare da remoto tutto il giorno e fare le prove la sera in un altro paese. Passare le serate e il weekend a provare fino a tardi, senza nemmeno avere il tempo di riabbracciare gli amici e i parenti (che ormai ti vedono solo in locandina), per poi tornare in Svizzera ed essere di nuovo a lavoro lunedì mattina (e alle prove con il cast svizzero la sera, ovviamente). Ho già detto che utilizzo le ferie per andare in scena?
“Ma farai un sacco di soldi con sta passione…”
“No, in realtà continuo a metterli i soldi, ma non li riprendo mai”.
“Aaaaaah, ma quindi fai teatro!?! Eh, quella sì che è una passione”.
Più di venti anni di ricerche, diciotto attori, un esperimento (forse mai fatto prima) di montaggio in modalità cinematografica con un cast che si trova per metà in Svizzera e per metà in Italia.
Ah e poi, ovviamente, tanta passione.
Insomma vedete un po’ che dovete fare, io vi aspetto dal 21 al 25 al Théâtre Pitoëff con Maria Antonietta - L'ultima regina di Francia
Sempre che non stramazzi al suolo prima 🤣
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